Il Bastione di Porta Borghetto ha accolto la quinta edizione di Sorgentedelveino LIVE nel 2013. E’ uno dei luoghi storici di Piacenza; per lungo tempo rimasto in disuso, è stato ristrutturato una decina d’anni fa per essere usufruibile dai piacentini in occasione di mostre, convegni, concerti ecc. In realtà, nel corso di questi anni, poche sono state le manifestazioni che vi si sono svolte; quest’anno Sorgentedelvino LIVE ha scelto proprio questo luogo come cornice per il consueto appuntamento con la mostra di vini naturali e ci auguriamo che questo possa essere un nuovo inizio, affinchè altre e sempre più numerose manifestazioni possano trovare casa in questo posto ricco di storia e di fascino.
Qui di seguito potete trovare una breve descrizione della storia di Porta Borghetto.
STORIA DI PORTA BORGHETTO
Le mura di Piacenza, fatte erigere a difesa della città nel XVI secolo, oltre al loro indiscusso fascino artistico, possono essere considerate fra i capolavori dell’architettura militare a cui presero parte per la progettazione veri e propri maestri nella costruzione di fortificazioni, come Antonio da Sangallo il giovane ed il Sanmicheli.
La costruzione delle mura iniziò nel 1525 per volere di Papa Clemente VII ( nipote di Lorenzo il Magnifico) e terminò nel 1547 sotto i Farnese.
Degli oltre sei Km che circondavano l’impianto urbanistico cittadino ne sono rimasti circa quattro e mezzo, in seguito ai vari interventi demolitori che si sono succeduti a cavallo fra l’ottocento ed il novecento. Degli undici bastioni originari, solo due non sono più esistenti (Fodesta e San Lazzaro), facendo di Piacenza una delle poche città murate ( in Emilia solo Piacenza e Ferrara).
Durante il Risorgimento, Piacenza, insieme a Parma e Guastalla, era passata sotto il protettorato austriaco nel 1822, in seguito al crollo dell’impero napoleonico.
Il Torrione Borghetto e la porta detta del Soccorso, furono costruiti dagli austriaci all’interno del sistema difensivo cittadino.
Gli interventi austriaci di radicale ristrutturazione secondo criteri moderni, interessarono le mura farnesiane che si presentavano malandate e insufficienti per le nuove strategie militari e le nuove armi a lunga gittata, sperimentate durante le guerre napoleoniche.
Dopo l’Unità d’Italia Torrione Borghetto è restato intatto fino ai nostri giorni, anche se ha subito diversi rimaneggiamenti.
Durante la 1a Guerra Mondiale è stato infatti trasformato in carcere militare, mentre durante la seconda Guerra mondiale fu affidato alla milizia fascista per la difesa contraerea, furono perciò piazzate sul bastione delle batterie di cannoni; fu costruito un piccolo fabbricato ad uso ufficio ed un altro per ospitare i militi addetti ai turni di guardia; fu inoltre costruito un capannone lungo 40 m. finito all’esterno con grandi arcate.